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Come il digitale sta rivoluzionando il mondo dell’energia: le strategie di marketing

Una Energy community rappresenta un modello innovativo che si basa sulla condivisione dei consumi provenienti dall’impiego di fonti rinnovabili. Di seguito le caratteristiche di una comunità energetica e come il digitale sta trasformando il mondo dell’energia.

 

Cos’è una Comunità Energetica

Un Energy Community rappresenta un insieme di persone che condividono in modo equo l’utilizzo dell’energia rinnovabile. La condivisione dei consumi provenienti da fonti rinnovabili, quale modello rappresentato dalle comunità energetiche, hanno l’obiettivo di promuovere l’utilizzo di fonti energetiche pulite e green e di ridurre gli sprechi energetici.

Le recenti innovazioni tecnologiche hanno avviato il passaggio da una rete fisica centralizzata dove vi era solo il gestore elettrico a fornire l’energia, verso una rete digitale decentralizzata, in cui ogni cittadino può parteciparne attivamente.Attraverso la Smart Grid, ovvero la digitalizzazione applicata alla rete elettrica ognuno può diventare parte di una comunità energetica. Chi possiede un impianto fotovoltaico connesso alla rete può infatti condividere con altri consumer l’energia prodotta in eccesso dal suo impianto ma non ancora consumata. In questo modo ogni consumer non solo ridurrà i consumi e di conseguenza le bollette ma verranno abbattuti gli sprechi energetici e le emissioni di C02.

Come funziona una Comunità energetica

Essere in possesso di un impianto fotovoltaico con accumulo, permette di far parta di una comunità energetica, sia di un condominio che di una abitazione privata.

L’energia prodotta dai pannelli solari, ma non ancora utilizzata, può essere stoccata da particolari batterie. Il sistema di accumulo infatti permette di sfruttare il surplus di energia e di riutilizzarlo in un momento successivo come ad esempio durante le ore notturne, quando l’impianto non è più in grado di produrre energia.

 

In merito alla normativa delle comunità energetiche in Italia si è espresso il Decreto Milleproroghe che ne acconsente la realizzazione purché si rispettino alcune condizioni, tra cui  quello di assicurare benefici ambientali, economici e sociali e l’obbligo di utilizzare un impianto con potenza complessiva inferiore a 200kW e connesso alla rete dopo il 1° marzo 2020.

Sebbene in Italia la presenza di Comunità energetiche sia ancora in fase di sviluppo, le potenzialità di mercato sono estremamente positive. Secondo le stime, nei prossimi 5 anni, potrebbero essere coinvolte nel progetto circa 200-300 mila utenze non residenziali e oltre 1 milione di utenze residenziali, con l’obiettivo di formare circa 20.000 nuove Comunità Energetiche Rinnovabili.

L’installazione di un impianto fotovoltaico rappresenta una soluzione ottimale per risparmiare sulle utenze domestiche, ma possiamo diminuire il costo delle utenze anche scegliendo una migliore offerta luce gas tra quelle proposte dai fornitori. Se stiamo per traslocare in una nuova casa è importante effettuare per tempo anche il trasferimento delle utenze: se nella nuova abitazione non è presente il contatore sarà necessario fare richiesta per un allaccio delle utenze. Qualora dovessimo incontrare problemi con il contatore del gas, sarà nostra cura contattare prontamente il distributore.

Come il digitale sta cambiando il mondo dell’energia

La smart Grid e la nascita delle comunità energetiche sono solo l’ultimo esempio di come il digitale sta rivoluzionando il settore dell’energia. Lo stesso Pniec (Piano nazionale integrato per l’energia e il clima) riconosce in modo esplicito che la digitalizzazione del settore energetico è destinata a svilupparsi sempre di più nei prossimi decenni.

Con la diffusione delle tecnologie digitali si affacciano infatti possibilità d’intervento in numerosi ambito: in ambito elettrico il Pniec si è concentrato ad esempio sulla sostituzione dei contatori esistenti digitali con contatori smart, una soluzione indispensabile per veicolare prodotti e servizi da inserire nei nuovi modelli di generazione distribuita e consumo, anche in ottica demand response.

Le  nuove tecnologie digitali forniscono inoltre al consumatore una corretta e tempestiva informazione sul proprio consumo di energia – attraverso le tecnologie della domotica, della digitalizzazione delle reti, dello smart metering fino ad arrivare alle app per conoscere quanto consumiamo in casa.

Grazie alle migliori tecnologie da oggi è possibile infatti monitorare il proprio impianto fotovoltaico dal proprio Smartphone tramite un’applicazione tramite un sito web o un’applicazione per smartphone. Il centro di questo sistema resta l’inverter che ora comunica con le piattaforme web e le app tramite la connessione ad internet che può essere via Cavo LAN (il classico cavo per internet) oppure via Wireless, quindi tramite Wi-Fi, in base al modello o alla tipologia di rete disponibile.Per effettuare tale accensione bisogna assolutamente avere una connessione internet, sia sul cellulare che in casa, dato che l’impianto sarà collegato, in tempo reale, alla rete Wi-Fi. Basterà attivare sul proprio smartphone un’offerta internet che permetta al dispositivo di essere sempre collegato. Per La connessione domestica invece basterà attivare la migliore offerta internet casa.

Conoscere i propri consumi è infatti il primo passo per evitare sprechi inutili di energia ed è considerata una condizione necessaria per promuovere comportamenti energetici sempre più efficienti.

Non a caso, a livello globale il ritmo della digitalizzazione nel comparto energetico sta aumentando in modo esponenziale: una ricerca dell’Agenzia internazionale dell’energia (AIE) ha osservato che gli investimenti nelle tecnologie digitali da parte delle società energetiche sono cresciuti notevolmente: ad esempio, quelli dedicati ad infrastrutture e software per l’elettricità digitale sono cresciuti di oltre il 20% ogni anno dal 2014.

 

Rivoluzionare il mercato dell’energia attraverso il digitale: il caso Nen Energia

NeN è una EnerTech, cioè un’azienda che nasce per migliorare il mondo dell’energia grazie alla tecnologia. È anche una startup che è sul mercato da circa 3 mesi, nata interamente da remoto e che offre “in abbonamento” l’energia di casa, energia elettrica che nasce green, e un servizio incentrato sul digitale. Il sito di questa Energy company è semplice ed intuitivo, ed utilizza un linguaggio comunicativo informale.
L’iniziativa più gettonata a livello di marketing, è quella relativa alla costruzione della brand awareness.Il digitale diviene il mezzo principale per la comunicazione. Permette di tracciare un percorso lineare dell’operato dell’azienda e di agire rapidamente.I dati sono alla base del loro modello di business, a breve infatti si aprirà una nuova strada dal punto di vista tecnologico: vi sarà infatti la possibilità ai clienti di capire come stanno consumando, come possono risparmiare e come dare un contributo significativo all’ ambiente. Senza i dati diventa impossibile acquisire questa consapevolezza. NeN è molto vicina ai propri clienti, per questo attribuisce molta importanza alla creazione di contenuti che per l’azienda sono valore di vicinanza e trasparenza. Il blog viene utilizzato come mezzo principale su Facebook. “NeN energia usa un registro comunicativo disruptive per il settore in cui opera, la caratteristica fondamentale del marketing non convenzionale e dei movimenti di protesta artistica del Cultural Jammin”.Per creare il proprio Brand e mettere in evidenza la diversità di questa azienda innovativa, il linguaggio sia scritto che visivo che viene utilizzato è molto particolare. Basti pensare al loro payoff “non pensare all’energia” che va in direzione opposta al tipico tentativo delle energy company di creare una connessione ideale, tra energia vitale e la luce e il gas. La comunicazione diviene proprio un mezzo creativo per creare empatia verso le persone. L’obiettivo di NeN è quello di creare un brand efficace: un’azienda di cui i clienti possano fidarsi e possano rispecchiarsi nei valori. L’obiettivo è quello di essere chiari e trasparenti e tutto ciò realizzarlo interamente su digitale. Rivoluzionare un settore così convenzionale rappresenta una sfida: tutto sta nello scegliere le persone giuste ed iniziare a creare una solida cultura aziendale.

Corso Facebook Base, cos’è e come funziona?

Il corso Facebook Base è un corso organizzato dalla piattaforma Corso Social presso l’agenzia di web marketing Web Project Group. Si tratta di un corso completo che insegna gli elementi basilari dell’utilizzo della piattaforma Facebook a partire dalla creazione di un profilo fino alla padronanza di tutti gli strumenti di pubblicazione.

A chi si rivolge il corso Facebook Base?

Il corso Facebook base si rivolge a tutti coloro che non hanno una conoscenza approfondita di Facebook, ma che desiderano implementarla per il proprio business. Forniamo infatti corsi rivolti specialmente alle aziende e al loro staff, finalizzati espressamente a moltiplicare le occasioni di acquisizione clienti.

Potranno partecipare al corso sia principianti che non hanno mai avuto un approccio con Facebook, sia coloro che utilizzano Facebook a livello domestico, per implementare e imparare tutte le strategie legate al business marketing tramite i social media.

Quanto dura il corso Facebook Base e dove si svolge?

Il corso Facebook si svolge in un lasso di tempo di 6 ore distribuite in base alle vostre comodità e ai vostri impegni. Le ore possono essere spezzettate in pacchetti di due o di tre ore distribuite nei giorni della settimana a voi più congeniali.

Perché scegliere il nostro corso?

Il nostro corso Facebook è tenuto da esperti social media manager che da anni operano nel settore della comunicazione online. Proprio grazie ai loro studi è nato il progetto dei corsi social, che da anni prende piede nel territorio Veneto e anche online.

Siamo una delle agenzie più certificate del Veneto, per questo i nostri corsi sono organizzati per dare una formazione realmente dalla A alla Z a tutti i partecipanti. Non vi basta il corso Facebook Base? Scoprite il corso Facebook Avanzato, che vi permetterà di proseguire i vostri studi anche dopo la conclusione del corso Facebook di base.

Cosa imparerò nel corso Facebook Base?

Il corso Facebook è incentrato nel dare una panoramica totale dell’utilizzo di Facebook per il business. I social media, infatti, nell’era del web 3.0 vengono sempre più utilizzati per attuare promozioni volte al miglioramento delle strategie digitali aziendali. Non è insolito, infatti, oggi vedere aziende acquisire numerosi clienti proprio tramite il social media marketing.

Durante il corso Facebook imparerai come organizzare correttamente una pagina Facebook per il business, scoprirai tutti i tipi di post pubblicitari che possono essere creati sul social media, approfondirai il metodo SMART e imparerai ad organizzare un piano editoriale.

>>> Qui il programma completo del corso.

Tendenze Pinterest, cosa hanno cercato gli utenti in questo pazzo 2020

Le tendenze Pinterest di questo 2020 hanno subito l’impatto del lockdown? La risposta è assolutamente sì! Come spiegato da Pinterest stesso, questo 2020 presenta un’incredibile aumento di ricerche legate all’interno della casa e alla salute, tanto che ha intitolato il proprio report sulle tendenze Pinterest Ritorno alla vita domestica. Pinterest ha pubblicato un lungo elenco di tendenze chiave per il 2020 che ci regala uno spettro del marketing 2020 sul celebre social media.

Tendenze Pinterest, la positività in impennata

Ti potrebbe stupire scoprire che la ricerca di maggior tendenza su Pinterest sia proprio la parola “positività” e che questa keywords è in continua crescita dal periodo del lockdown! Le terribili notizie che hanno scosso questo 2020 sono quindi state affrontate dalla popolazione social media per cercare immagini positive e rasserenanti, in contrasto con l’attuale situazione sanitaria ed economica.

Le tendenze Pinterest in Ritorno alla vita (domestica) affermano che li utenti della Gen Z:

  • Hanno aumentato di 5 volte le ricerche di “check-in per la salute mentale”.
  • Hanno intavolato numerose ricerche relative alla creatività domestica, come le ricerche di “cibo ASMR” (+ 84%), “alimentazione consapevole” (+ 44%) e “idee per servizi fotografici”  (+ 56%) .
  • Infine gli utenti della Gen Z hanno provato a crearsi uno spazio per il relax. A dimostrarlo le ricerche  di “Idee per la camera da letto Zen”  (fino a 5 volte maggiore),  “Camera da letto rilassante”  (+ 3 volte) e ” Layout della camera da letto feng shui”  (+ 2,5 volte). .

I Millennial Pinners, invece, stanno concentrando le ricerche sui figli minori:

  • In aumento le ricerche di “attività salutari per bambini” (+ 3,5x), “terapia occupazionale per bambini” (+ 2x) e “genitorialità consapevole” (+ 2x).
  • Anche la scuola e l’intrattenimento a domicilio sono aspetti essenziali, con le ricerche di “programma per bambini a casa” (+ 20 volte) e “programma di routine giornaliero per bambini” (+ 10 volte), insieme a “routine di allenamento per bambini” (+88 %) e anche “altalene da interni per bambini” (fino a 3 volte).

Le ricerche dei Pinner maschili in aumento

Pinterest, oltretutto, sta anche vivendo a un aumento dell’attività dei Pinner maschili, con un aumento di quasi il 50% rispetto al 2019.

Le tendenze Pinterest legate ai Pinner Maschi coinvolgono alcune specifiche ricerche:

  • Durante e dopo il lockdown sono aumentate le ricerche di “progetti di miglioramento della casa” (+ 78%), così come le query “Schermo proiettore fai da te”  (+ 41%) e “progetti di lavorazione del legno per bambini” (+ 2x).
  • Gli uomini sono anche alla ricerca di supporto per la salute mentale e fisica, con ricerche di “attività di arteterapia”  (+ 65%), ” routine di allenamento per uomini”  (+ 3,5x) e “citazioni di forza mentale ” (+ 2,5x).

Le tendenze Pinterest sono calcolate in base al confronto fra le ricerche 2019 e le ricerche 2020 svolte dal pubblico della GenZ – fra 18 e 24 anni – e il pubblico dei Millennial – fra i 25 e i 44 anni. Pinterest è in continua crescita, grazie all’affacciarsi ogni anno sul social media di numerosi nuovi utenti provenienti dalle fasce d’età più disparate. Per questo moltissime aziende ormai hanno un profilo Pinterest attivo finalizzato a fare branding del proprio marchio.

 

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Insights Facebook, cosa sono e come leggerli

Facebook, il social media di Zuckerberg, conta 2,23 miliardi di utenti attivi ogni mese. Questo dato è stato orami letto e interiorizzato dalle aziende di tutto il mondo, che hanno iniziato ad utilizzare i social media per la propria comunicazione, ma non sempre è semplice leggere i risultati della propria pagina social. Infatti le statistiche relative ai risultati dell’andamento Facebook, chiamati Insight Facebook, sono estremamente utili per migliorare continuamente la propria comunicazione ed eventualmente correggere il tiro.

Insights Facebook, dove trovarle

Per recuperare gli insights di Facebook dovrete cliccare nella parte alta della tua pagina Facebook, dove compare la scritta Insights. Qui potrete vedere tutte le informazioni relative all’andamento della pagina.
Nello specifico troverete diverse sezioni, ciascuna delle quali è fondamentale.

1. Panoramica

In questa sezione Insight Facebook vedrete subito tutti i dati principali relativi alla popolarità della vostra pagina. Potete selezionare un lasso di tempo da voi scelto e analizzare le statistiche relative ad oggi, ieri, ultimi 7 giorni e ultimi 28 giorni.
Potrete così vedere quanti mi piace ha ricevuto la pagina in quel periodo, ma anche quante volte è stata visitata.


2. Inserzioni

Questa sezione vi permette di mettere in evidenza un post e creare inserzioni a pagamento sulla vostra pagina. In questo modo potrete sponsorizzare determinati contenuti e portare la vostra pagina ad acquisire un maggior numero di interazioni e followers.

3. Mi piace

In questa sezione Insight Facebook potrete verificare i like messi sui post della pagina. Qui infatti vi verranno mostrati i like alla pagina, ma anche i non mi piace più. Ovvero coloro che hanno smesso di seguire la vostra azienda su Facebook. In questa parte degli insights potrete selezionare un periodo temporale ed osservare:

  • Le persone che seguono la vostra pagina nella giornata di oggi.
  • Il totale netto delle persone che seguono la vostra pagina, ovvero il numero di coloro che la seguono meno coloro che non la seguono più.
  • Il luogo nel quale i vostri followers hanno iniziato a seguire la pagina.

4. Copertura

Indica il numero di persone che hanno preso visione dei tuoi post, sia organicamente che a pagamento. Inoltre ti viene mostrato il numero di volte in cui le persone hanno consigliato la tua pagina taggandola in post o commenti. Infine vengono mostrate le condivisioni della tua pagina fatte da followers.

5. Visualizzazioni

Le visualizzazioni riguardano qualsiasi visualizzazione delle tua pagina. Può riguardare banalmente anche una comparsa sulla home attraverso il like messo da un amico comune al post. Include quindi tutte le persone che hanno visto un qualsiasi elemento legato al tuo account Facebook.

Insight Facebook6. Anteprime della Pagina

In questa sezione è possibile visualizzare le anteprime che riguardano il numero totale di persone che hanno avuto un’anteprima della pagina. Questo può includere anche chi ha visto un’anteprima della tua pagina trovandola ad esempio nella ricerca Facebook.

Insight Facebook

7. Azioni sulla pagina

In questa sezione è possibile trovare tutte le informazioni relative alle interazioni effettuate sulla pagina dal tuo pubblico. In particolare ti saranno visibili:

  • Clic sul pulsante indicazioni stradali.
  • Clic sul sito web.
  • Clic sul numero di telefono.
  • Clic sul pulsante di invito all’azione.

Insight Facebook

8. Post, Eventi, Video, Stories, Persone, Messaggi, Ordini

In queste sezioni potete trovare punto per punto i dati relativi ai singoli post pubblicati, alle interazioni con i video, al numero di messaggi ricevuti.
Potrete analizzare nel dettaglio ogni aspetto delle interazioni del vostro pubblico con la pagina, analizzando anche l’anagrafica del vostro pubblico e scoprendo dati essenziali per il vostro business come ad esempio il tipo di pubblico che popola la vostra pagina!
Nella sezione Persone, infatti, vi sarà semplice visualizzare con chiarezza anche la provenienza esatta del pubblico che popola la tua pagina.

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Investimenti Social, il lusso Made In Italy vola alle stelle

Stefania Lazzaroni commenta i sorprendenti dati riportati dall’Altagamma Social Luxury Index di Accenture interactive sugli investimenti social media. La Fondazione Altagamma raggruppa le imprese dell’alta industria italiana in diversi settori fra cui moda, design, gioielleria, wellness. I risultati degli investimenti social media aziendali nell’ultimo anno si rivelano sorprendenti: “9 milioni le mention spontanee, con un +33%. Ma i marchi del nostro Paese possono fare ancora molto per acquistare visibilità”.

Investimenti social aziendali, aumento in Italia

Gli investimenti social media nel settore lusso Made In Italy si rivelano fondamentali nell’ultimo anno. Come afferma Stefania Lazzaroni, direttore generale di Altagamma: “La comunicazione sui social media è fra gli strumenti più rilevanti nella relazione del brand con il suo pubblico di riferimento, ma si tratta di uno scenario in continua evoluzione e con profonde differenze fra il mondo occidentale e quello asiatico”. I dati della seconda edizione dell’ “Altagamma Social Luxury Index conferma una crescita significativa della presenza social dei marchi riuniti in Altagamma. Le piattaforme social asiatiche come Tik TokTwitchDouyinLittle Red Book continuano ad aumentare la propria notorietà nel mercato, accanto ai classici Facebook, Instagram, LinkedIn e Pinterest.

L’analisi sugli investimenti social media si basa sull’avvio di conversazioni spontanee sui social per gli oltre 100 brand di Altagamma in nove lingue, otto settori e 35 canali digitali internazionali su social media, blog e forum: “Sono quasi 9 milioni le mentions spontanee dei brand Altagamma nel 2019 – continua Lazzaroni – con un incremento del 33% sui canali social più consolidati e un ancora sorprendentemente basso utilizzo del concetto di made in Italy”.

Attenzione al mercato asiatico

Gli investimenti social mostrano un risultato interessante per le aziende italiane: i brand hanno incrementato la loro presenza sui social media passando dal 28% al 32%, con una sempre maggior attenzione ai social media del mercato asiatico, in cui i brand del lusso hanno ancora poca presenza online.

  • Tra il 2019 e il 2020 la quantità di persone che ha scaricato l’app di TikTok ha registrato un aumento del 68% (arrivando a 315 milioni nel primo quarter del 2020) e un incremento del 60% degli utenti giornalieri nello stesso periodo. Il 41% degli utenti ha tra i 16 e 24 anni e il 70% ha meno di 35 anni.
  • L’app di Little Red Book ha avuto un aumento del 200% tra il 2018 e il 2019 e a luglio 2019 la quantità di utenti registrati è arrivata a 300 milioni. L’86% degli utenti sono donne e l’84% ha meno di 35 anni.
  • Twitch, altro canale emergente, ha già 15 milioni di utenti giornalieri, con 3,6 milioni di streamer mensili. Ha avuto un aumento delle visualizzazioni dall’8 al 21 marzo 2020 e un aumento del 66% delle visualizzazioni provenienti da utenti italiani a febbraio 2020.

Investimenti social, la rivoluzione digitale

Tutte queste informazioni sugli investimenti social sono dirimenti per capire la direzione in cui si sta muovendo il web marketing. I social media dominano lo spazio di azione di chi si occupa di pubblicità digitale, spostando l’attenzione dai classici siti web alle pagine Facebook o Instagram aziendali. L’esperienza di Altagamma ci mostra come i brand di lusso abbiano implementato la giusta strategia in un periodo storico in cui i social sono il principale strumento di comunicazione. La rivoluzione social è vicina? Diciamo che è già in atto da diversi anni ed ormai ha raggiunto risultati inaspettati. In un’era in cui la pubblicità cartacea ha lasciato il posto alle pubblicità social media, non essere presenti online equivale a nascondere la propria attività ai possibili clienti. Da qui la nascita improvvisa negli ultimi anni della figura cardine del social media manager.

 

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TikTok e Fashion, la Moda usa i Social per rilanciarsi

Il mondo della moda non si arresta e dopo la grande crisi Covid19 che ha colpito in diverse misure tutti i brand, il settore si rilancia tramite i social media. La nuova strategia è TikTok, sapientemente gestito con l’aiuto di influencer e agenzie di web marketing. In questo particolarissimo 2020 i grandi marchi hanno deciso di fare uno step in più e, dopo Instagram e Facebook, si lanciano sulla nuova piattaforma per i giovanissimi.

TikTok: il nuovo asso nella manica dopo il lockdown

TikTok è la piattaforma social media che si basa sulla pubblicazione di video con una durata compresa fra i 15 e i 60 secondi e che è un vero fenomeno di massa fra i giovanissimi. Circa il 41% dei giovani con un’età compresa fra i 16 e i 24 anni utilizza TikTok, ma non solo. L’età media dei fruitori di TikTok è in aumento, così come la percentuale di italiani iscritti al social media. Proprio per questo molti marchi della moda si stanno ormai affidando sempre più a questo canale. Facebook e Instagram sono già un terreno popolato dai grandi marchi della moda, che ora si spostano, con l’aiuto degli influencer, all’interno di questa nuova piattaforma. Se Celine per la sua campagna 2020 ha ingaggiato il 18enne tiktoker Noen Eubanks, Dior ha trasmesso la sfilata Haute Couture p/e 2020 a Shangai in diretta streaming sulla piattaforma.

Prada ingaggia un’influencer di 15 anni su TikTok

La grande marca Prada, nota in tutto il mondo ha deciso di ingaggiare la 15enne Charli D’Amelio nell’ultima settimana della moda a Milano. La giovanissima influencer vanta su TikTok ben 46 milioni di followers e per la campagna Prada ha ballato una canzone di Avril Lavigne in mezzo alle modelle del brand.

5,7 milioni di like, 64.300 condivisioni, 36,8 milioni di visualizzazioni. Il tutto con soli 7 video e 5 post realizzati da Charli! Prada arriva così a raggiungere su TikTok ben 133 mila followers totali.

Tory Burch sposta la sfilata su TikTok

Il Covid-19 ha dato un forte stop anche al mondo della moda, ma le sfilate non si sono interrotte su TikTok! Tory Burch ha deciso di dare vita ad una sfilata virtuale dei suoi capi per la New York Fashion Week 2020/2021. Non solo, per rendere la faccenda ancora più pepata il marchio ha dato il via ad una sfida sul social cinese con l’hashtag #kickitwithtoryburch. La sfida è stata accolta anche da alcune star, che hanno aumentato esponenzialmente la popolarità del brand.

Ralph Lauren lancia un contest su TikTok

Ralph Lauren decide di sfruttare gli eventi sportivi lanciando un contest grazie all’aiuto della giovane modella e influencer Diana Silvers. La modella ha invitato i suoi followers a mostrare le proprie capacità sportive tramite l’hashtag #WinningRL. La campagna ha scatenato una condivisione da parte di molti tiktoker che hanno realizzato video con i capi del noto brand mostrando le proprie capacità nei diversi sport.

Balmain sfrutta un vlog online

Balmain è stato uno dei marchi precursori di TikTok. Iscritto già nel 2019, il brand ha lanciato un vero e proprio vlog in collaborazione con Cara Delevigne e Puma in cui vengono realizzati video dietro le quinte, balletti e sketch.

Il progetto ha avuto un successo tale che ad aprile 2020, durante il lockdown, è stata riproprosta una raccolta con i video più amati del grande marchio su TikTok.

E tu sai usare correttamente i social media per fare branding?

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Statistiche Social Media, quanto tempo passano sui social gli Italiani?

Ogni giorno gli Italiani passano diverso tempo sui Social Media, al punto che le statistiche relative al 2019 hanno rivelato che 41,6 milioni di italiani si sono collegati ai social per un tempo medio di 104 ore mensili! Nell’era del web 3.0 si può veramente dire che quasi tutti dispongono di un profilo social media. Che tu preferisca Facebook, Instagram, LinkedIn o Pinterest ecco tutte le statistiche Social Media che ti sorprenderanno relative al 2019 nel Bel Paese.

Quanti Italiani sono connessi sui social media?

  • Gli utenti connessi mediamente al giorno in Italia sono 33,3 milioni.
  • Il tempo medio di connessione sui social degli Italiani al giorno è di 4 ore e 18 minuti.
  • Youtube è stata la piattaforma prediletta dagli Italiani a dicembre 2019.
  • Sempre nel 2019 Facebook ha visto connessi 35,906 milioni di Italiani.
  • Instagram è meno utilizzato in Italia rispetto a Facebook e Youtube, coinvolge ben 27,073 milioni di italiani con una crescita del 15,6% rispetto al 2018.
  • LinkedIn vede connessi 19,781 milioni di Italiani e ha un tasso di crescita fra il 2018 e il 2019 di +13,5%.
  • Pinterest continua ad incrementare lentamente il suo pubblico e raggiunge in Italia 16,642 milioni di persone, +35% rispetto all’anno 2018.
  • TikTok sorprende con un tasso di crescita annuale del 388%.

Quanto tempo passano gli Italiani sui social?

  • Il social sul quale gli italiani passano più tempo è Facebook, che nel mese di dicembre 2019 ci ha visto connessi mediamente 16 ore e 24 minuti a persona.
  • Instagram vede una presenza media degli italiani di 7 ore mensili, mentre Youtube di 6 ore.
  • In crescita il tempo trascorso su Twitter che arriva a tenere incollati agli scermi gli italiani per 3 ore e 48 minuti, mentre TikTok 2 ore e 45 minuti.
  • LinkedIn, sorprendentemente, viene usato solamente 37 minuti al mese.

Come usano i Social Media gli Italiani?

  • Fruizione dal cellulare per Instagram (97%), Twitter (92%), Snapchat (92%), TikTok (91,5%).
  • Fruizione da desktop per YouTube (25%), Pinterest (19%) e Tumblr (18%).

Questi ultimi dati ci dicono certamente quanto sia vertiginosamente aumentata la fruizione di Internet da mobile con la diffusione in tutto il mondo degli smartphone!

 

Tutti i dati esposti fanno riferimento all’anno 2019 e sono tratti da Vincos.

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Come i Social Media Manager dei maggiori e-commerce utilizzano lo storytelling

Nelle loro strategie branding per gli e-commerce i Social Media Manager utilizzano lo storytelling. I grandi marchi utilizzano questa strategia da anni, nella consapevolezza che le persone non comprano solamente prodotti, ma soprattutto storie.

Storytelling: la strategia dei migliori Social Media Manager

Se la Coca-Cola vende felicità, la Apple curiosità e la Nike fiducia è merito di esperti Social Media Manager e specialisti Marketing che hanno costruito un’immagine del brand efficace e una storia dietro questa immagine. La chiave per il successo di una campagna Social Media Marketing è la narrazione. Un profilo social media che pubblica costantemente post di sponsorizzazione prodotti non riuscirà a creare un coinvolgimento affettivo da parte del potenziale cliente. Un cliente interessato al prodotto sarà maggiormente invogliato ad acquistarlo se sentirà un coinvolgimento affettivo nei confronti del brand, ma questo coinvolgimento è possibile solamente se conosce la storia, i valori e gli aspetti di quel prodotto che non sono immediatamente visibili.

Come iniziare a fare Storytelling sui social

Per creare lo storytelling un Social Media Manager deve procedere da alcune domande che definiranno il Buyer Persona del prodotto che si vuole mostrare:

  • Che età hanno i compratori di questo prodotto?
  • Quali sono le loro condizioni socioeconomiche?
  • Quali sono i principali interessi del target?

Diventa necessario porsi queste e molte altre domande sul proprio target di utenti prima di iniziare concretamente a far lavorare la fantasia!

Una volta individuati i principali interessi del tuo pubblico arriva il momento di mettere sul campo tutte le idee che hai a disposizione. Non copiare mai idee dagli altri, perché saranno proprio le novità ad interessare maggiormente il tuo pubblico.

Se qualcuno scrivesse ora un libro su un giovane ragazzo che si iscrive ad una scuola di magia, l’idea non avrebbe successo. Infatti tutti hanno già come riferimento mentale per questa storia il celebre mago Harry Potter. L’idea è vincente, ma già utilizzata e quindi “scaduta” per nuovi possibili mercati.

Elementi essenziali per lo Storytelling

Per iniziare ad impostare lo storytelling come Social Media Manager comincia preparando un piano editoriale coerente, cioè organizzato secondo precise specifiche:

  • Il tuo pubblico deve seguire passo dopo passo la storia del tuo brand. Perciò dai appuntamenti per aspettare il seguito della tua storia.
  • Crea un punto di riferimento all’interno della tua storia. Ad esempio se hai deciso di narrare la storia del brand il tuo riferimento sarà il marchio, se invece decidi di inserire un personaggio ricorrente sarà lui il tuo focus per richiamare l’attenzione.
  • Utilizza un hashtag ricorrente che esprima in un paio di parole il sunto di ciò che il brand vuole esprimere.
  • Presta molta attenzione alla coerenza visiva!

Le immagini con cui racconterai la tua storia saranno gli elementi che più di tutti cattureranno il tuo pubblico. Per questo motivo è importante che tu gestisca una comunicazione con un’immagine coordinata. Sviluppa una grafica che ti accompagni per tutti i post che andrai a realizzare per quel brand. In questo modo chi scorrerà la home del suo social network riconoscerà immediatamente l’aspetto grafico dei tuoi post e renderai il tuo marchio riconoscibile.

Scegli con cura le parole che chiuderanno e apriranno i tuoi post, perché saranno quelle più importanti:

  • Le parole con cui un post inizia non solo sono le prime ad essere lette, ma sono anche quelle che spingono alla lettura del resto! L’anteprima solitamente riguarda le prime 3 righe scritte del post. Perciò cerca di dare il meglio della tua creatività all’inizio del testo incuriosendo il lettore.
  • La frase conclusiva dei tuoi post sarà quella che rimarrà nella mente del cliente più a lungo in seguito alla lettura del post. Per questo ti suggeriamo di scegliere uno slogan ricorrente, che permetta al tuo pubblico di riconoscere il marchio, ma soprattutto di ricordarlo!

Creare storie sui social media è uno dei compiti più importanti del Social Media Manager, ma non solo. Si tratta di uno degli aspetti più creativi e allo stesso tempo impegnativi di questo lavoro, perché richiede sia tempo, che spiccate doti nella creazione da zero di contenuti visivi e scritti.

Se vuoi diventare un Social Media Manager aziendale esperto, capace di gestire al meglio la comunicazione di importanti brand internazionali dai un’occhiata ai nostri Corsi Social Media Marketing per professionisti! Da anni aiutiamo aziende e privati a scoprire tutti i segreti per aumentare la visibilità di un brand sui canali social come Facebook, Instagram, Pinterest e Linkedin.

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Cosa fa il Social Media Manager?

Cosa fa il Social Media Manager? E come diventare un buon Social Media Manager? Queste domande ci vengono spesso poste dai nostri iscritti. L’obiettivo dei nostri corsi social è infatti proprio quello di dare una risposta concreta a queste domande. Tuttavia le skills di un buon social media manager e i suoi compiti sono ben precisi e sono anche molto importanti. La gestione social media è legata a doppio filo all’immagine dell’azienda e al suo branding.

L’interesse delle aziende nei confronti dei social media ha origini abbastanza recenti. Il periodo storico in cui si inizia a verificare questo interesse coincide con quando i blog hanno acquisito rilevanza per i mass media. In buona sostanza quando il mondo del web passa da essere readable a writable.

Nel febbraio 2006, per la prima volta, un’azienda inviò per la prima volta i propri prodotti ad un blogger per ricevere il suo feedback. Il blogger era Antonio Tombolini, mentre l’azienda una società vinicola, che da quel momento in poi iniziò a scalare il web sfruttando le potenzialità della nuova era.

Il Social Media Manager è l’evoluzione ultima di questo processo, che ha portato alla nascita di una figura professionale che si occupi a 360° della gestione social media aziendale, ovvero della presenza online delle aziende sui canali di comunicazione social. Facebook, LinkedIn ed Instagram devono essere il pane quotidiano di questa figura, che ha una serie di compiti precisi.

Il Social Media Manager non usa solo i social

Non basta padroneggiare Facebook, Pinterest o LinkedIn per essere un ottimo social media manager. Per poter fare questo lavoro è necessario integrare la conoscenza dei canali social con la conoscenza di altri strumenti digitali. Innanzitutto è importante l’utilizzo di un programma di grafica. Il più comunemente usato per la realizzazione delle grafiche social è Canva. Un tool semplice e intuitivo che con alcune dritte può aiutarti a realizzare grafiche professionali.

Oltre ad un programma di grafica è importante che il gestore dei social abbia dimestichezza anche con i gestionali come PostPickr, un tool per il management, che non solo permette di pianificare i post sui diversi canali social, ma permette anche di ottenere analisi e statistiche organizzate per tutti i clienti del social media manager.

Hard e Soft Skills

Alcune skills sono essenziali per portare i risultati al cliente finale, ma forse non tutte sono quelle che ti aspettavi! Le hard skills di un Social Media Manager riguardano sicuramente:

  • L’utilizzo di programmi specifici;
  • La capacità di gestione e pianificazione dei piani editoriali;
  • L’attenzione nella scrittura del testo e nella creazione delle immagini;
  • Capacità di leggere i dati ed effettuare sponsorizzazioni Ads;
  • Saper utilizzare i linguaggi dei social media;
  • Conoscenza approfondita dell’algoritmo social in utilizzo.

Oltre a queste skills però, ne troviamo altre, le cosiddette soft skills, che un buon gestore dei Social deve possedere:

  • Creatività e fantasia;
  • Curiosità e continua voglia di aggiornarsi;
  • Capacità di comunicare in modo chiaro e persuasivo.

Una giornata da Social Media Manager

Durante il corso di una giornata di lavoro cosa fa esattamente un social media manager? Un sacco di cose! La gestione social prevede una serie di attività quotidiane, che devono essere costantemente eseguite, pena la perdita di visibilità della pagina:

  • Programmazione mensile di un piano editoriale, con obiettivi concordati in base all’esigenza del cliente;
  • Presentazione grafica del piano editoriale per il cliente;
  • Creazione grafica dei post e testuale;
  • Studio accurato degli hashtag di riferimento per l’azienda cliente e cambio degli stessi in base al piano editoriale;
  • Pubblicazione dei post con studio degli orari di maggior frequenza delle pagine;
  • Interazioni con i followers della pagina e con i componenti dei gruppi inerenti alla tematica aziendale;
  • Analisi dei risultati mensili di tutte le pagine.

Questi sono solo i compiti principali di un Social Media Manager, che devono essere costantemente coltivati con aggiornamenti inerenti il settore. Facebook, Instagram, LinkedIn e Pinterest infatti aggiornano costantemente i propri algoritmi, perciò, anche se la maggior parte del lavoro rimane invariata, alcune piccole modifiche alle proprie strategie vengono continuamente fatte.

Vorresti diventare un Social Media Manager? Oppure hai un’azienda e vuoi formare il tuo staff per la gestione pagine social aziendali?

 

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7 skills fondamentali per un Social Media Manager

Il Social Media Manager è un lavoro per cui occorre avere delle forti capacità di multitasking. É una figura che deve avere a che fare con diverse realtà aziendali contemporaneamente, sia che si tratti di un freelance, sia che lavori presso un’agenzia di web marketing. Hai letto il nostro articolo su come diventare un Social Media Manager e ora vorresti approfondire l’argomento? Andiamo a scoprire allora le 7 skills fondamentali per un Social Media Manager!

1. Deve mangiare pane e organizzazione per colazione

Il Social Media Manager non può permettersi di essere disorganizzato. I gestionali creati per l’organizzazione dei piani editoriali sono dei validi aiuti, ma non sono sufficienti per fare un ottimo lavoro nella gestione dei social media aziendali. Per questa ragione il Social Media Manager deve avere un controllo totale non solo di diversi social media, ma anche dei diversissimi contenuti che afferiscono alle varie aziende clienti.

2. Non può rinunciare alla creatività

Il Social Media Manager ideale è un artista o un artista mancato! La creatività deve essere una delle sue qualità perché deve dare vita ad un concerto di testi e immagini accattivanti, che incentivino il possibile cliente a scoprire di più sull’azienda. Per farlo è necessario avere una qualità molto vicina alla fantasia, quella della creatività. Ovvero il talento di partire da un servizio o prodotto dato e creare un contenuti nuovo e interessante sviluppandone gli aspetti più curiosi.

3. Deve avere una forte intelligenza emotiva

Per raggiungere il cuore delle persone è necessario che il Social Media Manager abbia una forte intelligenza emotiva. Si tratta di una delle 9 forme di intelligenza esistenti, che permette di provare empatia nei confronti di persone e animali. Un Social Media Manager che lavora con il cuore e con questo particolare tipo di intelligenza, riuscirà a creare contenuti che coinvolgono emotivamente il tuo pubblico.

4. Il Social Media Manager non si deve mai fermare nella ricerca…

Pochi lavori necessitano di un aggiornamento continuo quanto il Social Media Manager. I canali social come Facebook, Instagram o LinkedIn effettuano continuamente aggiornamenti degli algoritmi. Perciò è importante che questa figura sia estremamente curiosa e volenterosa di imparare le novità legate al suo campo lavorativo. Oltretutto la curiosità è essenziale anche per l’acquisizione di nuove strategie. All’interno dei diversi social media è infatti importante utilizzare le migliori strategie per incrementare la visibilità aziendale.

5. Conosce le regole di scrittura

Chiarezza, capacità di sintesi, scrittura snella e interessante. Queste sono le principali caratteristiche che deve avere un Social Media Manager che si rispetti. Infatti l’attenzione del tuo pubblico sulle piattaforme come Facebook o LinkedIn passa innanzitutto attraverso testi e immagini, e qui arriviamo alla sesta skill…

6. Deve masticare un po’ di grafica per il web

Un ottimo Social Media Manager non può prescindere dalla cura della grafica per i canali social. Infatti, alcuni programmi come Canva, possono aiutare questa figura lavorativa a generare una grafica coerente con il marchio aziendale. Lo studio della grafica che viene svolto all’interno dei corsi per diventare Social Media Manager prevede alcuni insegnamenti specifici. Ad esempio sarà essenziale inserire il logo aziendale in ogni immagine utilizzata e mantenere colori in linea con l’immagine dell’azienda.

7. Deve riuscire ad analizzare i dati dei canali Social

La gestione delle pagine social media aziendali è efficace solamente quando c’è un’attenta analisi dei risultati e dei comportamenti dei followers. Il Social Media Manager deve saper analizzare i dati insight e creare i report riguardanti l’andamento delle pagine. In questo modo è possibile anche dimostrare il ROI e permettere al cliente di avere una panoramica sull’andamento delle proprie pagine social.

Queste sono le 7 skills fondamentali per un Social Media Manager, che comportano una formazione specifica e mirata. Per questo abbiamo avviato i nostri corsi Facebook, Instagram, LinkedIn e Pinterest nati per formare tutti coloro che desiderino intraprendere la carriera del Social Media Manager aziendale. Cosa aspetti a buttare un occhio sui nostri corsi?

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